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Published on Giugno 28th, 2013 | by Redazione MG News

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Quattro miti da sfatare sui social in azienda

Social network. Per avere successo prima di tutto l’azienda deve assimilare la cultura di lavorare in rete e condividere informazioni e conoscenza

Dopo l’entusiasmo iniziale, il mondo del business si confronta con l’effettiva efficacia di Facebook e Twitter. Al termine naturale dell’hype cicle, Richard Hughes, Direttore della Strategia Sociale di BroadVision, sfata quattro miti, premettendo che il miglior modo per trarre duraturi benefici dai nuovi mezzi di comunicazione è tenere sempre presente quanto incide il picco iniziale e il conseguente contraccolpo.

I direttori marketing del colosso di Menlo Park hanno spesso proclamato che “Ogni azienda avrà dei benefici usando i social network”, la realtà è ben diversa. La specificità di ogni azienda si rispecchia anche nei risultati di quale social network si sceglie. Le migliori performance di questi ultimi si registrano, infatti “dove si lavora grazie alla condivisione di informazioni e dove i collaboratori, geograficamente dislocati, desiderano più apertura e trasparenza nel modo di lavorare” spiega Hughes. In aziende dove i collaboratori condividono spazi lavorativi, è molto più facile che le informazioni vengano veicolate alla vecchia maniera, davanti alla macchinetta del caffè o durante briefing e riunioni. “Per avere successo nell’uso del social networking, non è necessario che un’azienda abbia già impostato una cultura lavorativa più aperta e trasparente, ma se la stessa non è disposta a condividere le conoscenze tra i collaboratori, fallirà nel suo obiettivo” afferma Richard Hughes.

Un altro mito riguarda la progressiva cannibalizzazione delle email da parte del sistema di messaggi e chat dei social. Le discussioni si sono spostate nel recinto dei social ma l’email sopravvive e cambia passo, diventando in primis un meccanismo di notifica e non più un archivio di conoscenze.

La domanda principale è: quanto servono al business Facebook e Twitter?

Hughes mette in guardia da un uso eccessivo di Facebook a livello aziendale, puntando sulla differenza tra le relazioni nei social e quelle aziendali, le istruzioni nel mondo del business sono più complesse del sistema di tag e notifiche. Smarrire una scadenza non ha lo stesso peso di perdere l’ultima foto di gattini dolci e “morbidosi”.

L’ultimo mito da sfatare riguarda la presunta viralità della diffusione dei social: “quando una rete collaborativa parte dal modello bottom up, dopo un iniziale periodo di entusiasmo il suo utilizzo diminuisce o si trasforma  in un ‘Facebook aziendale’ che è irrilevante per il business” commenta Hughes che sottolinea, invece, la necessità di implementare una strategia per utilizzare al meglio i nuovi strumenti aziendali per raggiungere obiettivi precisi.

Edi Florian

Tratto da www.mymarketing.net


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