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Published on Febbraio 22nd, 2009 | by Redazione MG News

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Regione ed Università insieme per disegnare il Veneto del 3° millennio

Il PTRC, uno strumento di pianificazione strategica realizzato e concordato con tutte le forze economico-sociali e culturali della Regione. Con 10 linea prioritarie di azione. L’idea-core è quella di progettare uno sviluppo sostenibile

Un Piano per decidere, è questa la finalità che sta alla base del PTRC, il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, che il Presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, l’Assessore all’Urbanistica e Politiche del Territori, Renzo Marangon e il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi, Vincenzo Milanesi,   hanno presentato a Padova, nell’Aula Magna del Palazzo del Bo.
Frutto di una complessa concertazione e consultazione con gli enti pubblici, con le associazioni economiche, imprenditoriali e sociali, con i gestori dei servizi pubblici, università, fondazioni scientifiche e culturali, istituzioni religiose, il PTRC rappresenta il Piano delle opportunità, che in una filosofia di sviluppo sostenibile, intende delineare il quadro di riferimento per realizzare le aspirazioni della società veneta, definirne i tempi e le risorse, promuovere i punti di forza del territorio e tutelarne il patrimonio storico, culturale,  ambientale e paesaggistico. Il nuovo strumento di pianificazione territoriale non vuole avere solo una dimensione normativa, ma anche e soprattutto strategica, definendo alcuni grandi temi attorno ai quali disegnare il Veneto che verrà.
Dieci le tavole attraverso le quali si articola il Piano:

1. La riscoperta del valore della “buona terra”, quale patrimonio di valori e tradizioni, di produzioni di qualità, di risorsa anche in termini di competitività economica;
2. la Tutela dell’Acqua  considerata risorsa strategica nella pianificazione urbana del futuro;
3. la Rete ecologica, nella quale si intrecciano il sistema urbano insediativo con quello naturale con l’obiettivo di trovare una nuova mediazione tra salvaguardia e stili di vita;
4. la Mobilità, articolata nel sistema stradale, della logistica e della nautica da diporto, nella quale si individuano in particolare due piattaforme logistiche complesse, quella di Padova-Venezia e quella di Verona, attorno alle quali si svilupperanno azioni ed interventi di interscambio delle diverse tipologie di settore;
5. il Sistema Produttivo, dove vengono indicate le piattaforme produttive complesse regionali, le eccellenze produttive tra le quali l’ambito della meccatronica e delle nanotecnologie, i parchi scientifici e tecnologici, gli ambiti agroalimentari;
6. i Turismi, prendendo atto non solo delle diverse tipologie di eccellenza presenti in regione, ma anche dei nuovi turismi;
7. lo Sviluppo Sociale e culturale, dove viene rafforzato l’identità veneta e i luoghi nei quali questa si esprime, dalle valli venete alle opere architettoniche del ‘900, ai parchi letterari del Petrarca, Rigoni Stern, Hamingwey, Buzzati, ai parchi delle tradizioni rurali;
8. la Montagna con la quale si ribadisce l’importanza economica, sociale e culturale di questa realtà nel contesto regionale;
9. la Città, dove il Veneto viene disegnato come un'unica città metropolitana policentrica, articolata nell’ambito centrale (Venezia, Padova Vicenza) in quello occidentale di Verona, nell’ambito della Pedemontana e dove vi è la certificazione della formazione della nuova realtà lineare che si sta realizzando tra Legnago, Rovigo e Adria;
10. il Paesaggio, con la quale si vuol dare un equilibrio tra le ragioni della tutela e le ragioni dello sviluppo.

Il Piano vuole essere innanzitutto una straordinaria banca dati, base essenziale per poter decidere. Ci si trova una pluralità di voci, testimonianza della complessità e della ricchezza della nostra regione, del nostro passato, delle nostre tradizioni, dei nostri valori. Ed un obiettivo, che è quello che sta sotto a tutte le decisioni, a tutte le scelte, quello di migliorare la qualità della vita. La Regione ha disegnato un progetto volutamente aperto, scegliendo una strada di collaborazione con quanti contribuiranno ad arricchire il piano di sviluppo per il Veneto.

Il PTRC vuole disegnare il III Veneto in modo positivo, perché non è un piano solo per decidere, ma è soprattutto il piano delle opportunità. Il PTRC è rivolto a tutti coloro i quali fanno piani territoriali, dalle Province ai Comuni, che dovranno dare, con la loro pianificazione, il segno dell’identità veneta.
Da parte dell’Università si sottolinea che il PTRC conclude un percorso iniziato cinque anni fa e che è l’esempio di quanto proficuo possa essere la collaborazione tra istituzioni, in questo caso Regione e Università, per garantire qualità e forma agli elementi necessari per governare la complessità dei processi che si presentano nel tempo.

Laura Speranza


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