Smartphone dipendenti anche per le notizie: 2 su 3 si informano così
Il report del Reuters Institute ci conferma il dilagare del cellulare anche come strumento di informazione. Il 66% degli utenti a livello mondiale e il 58% a livello Italia lo usa di continuo.
Come si informano gli utenti in questo 2019 ? A questa domanda risponde il report del Reuters Institute. Alcuni dei trend globali:
- WhatsApp supera Fb come social sul quale scambiarsi informazioni/notizie
- Meno del 50% degli utenti si fida delle fonti di informazione
- I media sono considerati affidabili per il 62% per le notizie in tempo reale; solo il 50% ne ha fiducia come strumento di interpretazione
- Ben 1 persona su 3 non si informa e quindi dipende totalmente da quanto riportato da amici, parenti e influenzatori vari
- Aumenta il numero di utenti disposto a pagare per ricevere notizie (di qualità)
E in Italia che succede ?
La peculiarità italiana si chiama TV. Rimane infatti lo strumento più usato dagli utenti. Ben il 78% la usa. Altri dati rilevanti:
- Lo smartphone è usato dal 58% degli utenti (nel 2013 era solo il 25%); il PC cala dal 58 al 46%
- Tra le Reti TV continua a prevalere mamma Rai con il 46%, seguita da Mediaset col 44%
- Tra i canali All news prevale SkyTG 24 col 31%, subito dietro TGCom24 (30%). Buono il successo di RaiNews 24 (25%)
- Continua il trend decrescente dei giornali tra i quali si salvano Repubblica e Corriere (16%); 20% legge però la stampa locale
- I siti web di informazioni più diffusi sono TGCom24 (24%), Ansa e SkyTG 24; poi Repubblica.it e poi l’autentico fenomeno di Fanpage (16%)
Un’altra peculiarità italiana è la scarsa fiducia nel mondo dei media: solo il 40% degli utenti si fida, in calo rispetto al passato e sotto alla media mondo.
Sempre in controtendenza rispetto al mondo dove prevale WhatsApp in Italia è nettamente Facebook il canale più usato per informarsi e informare: 54% contro il 27% di Wa
Articoli correlati
Come depurarsi dalle minchiate ? →
Coronavirus: I social media ci aiutano ? →
10 modi per fare propaganda politica con i social netwok →
