Analisi e ricerche di mercato

Published on Novembre 7th, 2022 | by Redazione MG News

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Le balle dei politici e dei media sull’energia

Lo sapevate che oggi i prezzi del gas e dell’energia elettrici sul mercato sono al livello di un anno fa? Nemmeno io lo sapevo prima di fare una rapida analisi di mercato per vedere in che situazione stavo rispetto a questo disastro incombente che avevo recepito dai media e dai politici?

Problema banale che hanno più o meno tutti. Adesso che arriva l’inverno con il blocco del gas russo e la conseguente penuria sul mercato, lo schizzare dei prezzi alle stelle dell’energia, se va bene finisco “in bolletta” (che ridere!) se va male finisco al freddo costretto a scaldarmi con una stufetta.
Allora ho cominciato a leggere in giro, a consultare i siti dei fornitori di energie, a chiamare i vari numeri verdi (quelli che rispondono…)
E ho scoperto una serie di cosucce interessanti che voglio condividere:

    • Innanzitutto non tutti gli utenti si trovano nelle stesse condizioni di partenza contrattuali (parlo del domestico, lasciamo stare le aziende). Ci sono utenti che si trovano nel cd “mercato tutelato” che nel caso specifico non tutela affatto.
      Intanto il mercato tutelato è quello che esiste ancora sia nel gas che nell’energia elettrica.
      Nell’energia elettrica si chiama Servizio Elettrico Nazionale e le sue tariffe sono aggiornate dall’ Arera (Autorità di regolazione Energia Reti e Ambiente) ogni tre mesi (prossimamente si passa a variazioni mensili). Attualmente le tariffe sono attorno ai 0,50-0,55 euro/Kwh. Ed è in molti casi la situazione peggiore perchè chi ha fatto contratti a lunga scadenza con i fornitori sul libero mercato un anno e più fa si trova prezzi MOLTO PIU’ BASSI. Attorno ai 0,10-0,15 euro/kwh. Chi è in quest’ultima condizione deve stare però attento perchè il fornitore in fase di rinnovo (soprattutto se si tratta dell’ex monopolista) sta proponendo prezzi decisamente più alti e bloccati per un lungo periodo. Quindi occhio a chi ha il contratto in scadenza!
      Se cambiate fornitore ora le condizioni proposte sono comunque migliori del mercato tutelato. Al momento viene proposto il prezzo all’ingrosso (PUN) più un certo surplus mensile (8-10 euro). Questo PUN varia giornalmente ed in ottobre è stato attorno ai 0,18-0,23 euro/kwh
    • Per quanto riguarda il mercato del gas la situazione è analoga. Anzi possiamo dire che il mercato del gas è “indietro” rispetto a quello dell’energia elettrica che è stato di fatto liberalizzato 3-4 anni fa. Qui la liberalizzazione è prevista all’inizio dell’anno prossimo (salvo rinvii del Governo). Il mercato tutelato conta ancora su 7,6 milioni di famiglie (pari al 35% del totale) che dovranno scegliersi a breve un fornitore oppure gliene verrà assegnato uno dallo Stato, dopo che questo sarà stato individuato con bando pubblico. In ogni caso al momento le tariffe del mercato libero sono già più convenienti di quelle del mercato tutelato quindi conviene ai clienti tutelati trovarsi fin da subito un fornitore.

Il contesto di mercato è però già molto cambiato rispetto a 2/3 mesi fa quando vi erano prezzi folli dell’energia che hanno provocato – soprattutto su alcune categorie di utenti, principalmente imprese ma anche utenti privati – contraccolpi economici significativi. Oltrechè innescare una spirale inflazionistica pericolosa che ha portato aumenti dei prezzi dell”8-10% a settembre e ottobre, cosa che non si vedeva da circa 30 anni.
I prezzi dell’energia sono drasticamente diminuiti dai picchi di luglio/agosto.  E le aspettative, pure in presenza di un mercato molto volatile , è che tenda a stabilizzarsi verso il basso per tutta una serie di motivi – congiunturali e di prospettiva – che cerco di riassumere:

  • La dipendenza dell’ Europa dal gas russo è molto diminuita negli ultimi mesi. In particolare l’Italia ha fatto un grosso sforzo di diversificazione. Rispetto ai primi 10 mesi del 2021 in cui la Russia pesava per il 40% circa sul totale importazioni, nello stesso periodo di quest’anno la percentuale è scesa al 18%. E la tendenza è ad un ulteriore diminuzione verso il 10% a fine anno. E si ipotizza che già dal 2024 l’Italia sarà completamente indipendente dal gas russo.
  • L’autunno estremamente mite ha spostato in avanti l’accensione del riscaldamento e quindi sono aumentati notevolmente i livelli delle scorte ora superiori al 90%. Ciò significa che – salvo eventi imprevedibili – dovremmo riuscire a farcela a scaldarci questo inverno anche se per ipotesi la Russia chiudesse completamente i rubinetti del gas.
  • La UE ha già adottato alcuni provvedimenti e altri più significativi ha annunciato che adotterà nel prossimo futuro come ad esempio “il tetto dinamico al prezzo del gas”, lo sganciamento dei prezzi al dettaglio dalle quotazioni del mercato TTF di Amsterdam (*)- altamente speculativo, una quota importante di acquisti di gas in comune, un diverso meccanismo di calcolo del prezzo dell’elettricità, non più legato in maniera esclusiva all’andamento del costo del gas. Infatti non tutti sanno che i prezzi dell’energia elettrica che noi paghiamo sono legati al costo della fonte più costosa che è appunto il gas. Se si spostasse il peso invece in modo proporzionale su tutte le materie prime che vengono usate come fonti, in particolar modo le rinnovabili, il prezzo della bolletta elettrica si ridurrebbe significativamente. Il solo annuncio di questi provvedimenti è stato causa del forte ribasso del prezzo che abbiamo visto ad ottobre
  • Sono stati previsti da tutti i paesi europei e quindi anche dall’Italia piani di risparmio energetico che dovrebbero comportare una riduzione dei consumi fino al 15% rispetto allo scorso inverno.

Dunque è giusto preoccuparsi delle conseguenze dell’aumento del prezzo del gas sulle bollette delle famiglie e delle imprese e soprattutto sull’andamento dell’inflazione. Ma senza ingenerare quel clima di autentico terrore che media e politici sembrano alimentare. Le vere questioni da affrontare a livello internazionale e da risolvere in tempi brevi sono:

  • L’avvio di una trattativa seria per la tregua e successiva pace in Ucraina
  • Una spinta vigorosa di tutti gli Stati in maniera coerente verso la decarbonizzazione e quindi verso le fonti energetiche rinnovabili

Se ancora non vi fosse chiaro vi sono tali e tanti interessi che remano contro queste due prospettive che dovremo fare una grande pressione come associazioni, come opinione pubblica per “smuovere” i politici in queste direzioni

 

(*) Si noti peraltro che una quota importante del gas proviene da contratti a lungo termine stipulati da grandi  aziende come ENI e che hanno livelli di prezzo molto più bassi di quelli presenti nel mercato speculativo del TTF

 

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