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Published on Ottobre 25th, 2021 | by Redazione MG News

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Pensioni torna la Fornero. Salvini game over?

Siamo al momento cruciale per Salvini. Dopo i sondaggi a precipizio degli ultimi mesi, l’abbandono del creatore del suo successo social Morisi e la pesante sconfitta alle recenti elezioni amministrative, ora eccoci alla fine di quota 100 e il ritorno alla Legge Fornero.

Dunque siamo al redde rationem. Il provvedimento-bandiera della Lega 2018 portato a compimento durante il Governo Conte I sta per finire. E il Governo Draghi non ha nessuna intenzione di riproporlo e anzi ha dichiarato che si torna nel giro di un paio d’anni alla tristemente nota Legge Fornero sulle pensioni. Mentre il reddito di cittadinanza, provvedimento-bandiera dei 5 Stelle nel medesimo Conte I, sta per essere riconfermato, anzi rafforzato.

Salvini si è messo a sbraitare come un ossesso che Quota 100 rimarrà in qualche modo in vita, che non si tornerà mai alla Legge Fornero, etc etc. La realtà è che nella migliore delle ipotesi si tornerà con due super scalini alla situazione pre-2018. Certamente quota 100 non è un provvedimento che abbia fatto miracoli ed ha avuto i suoi limiti. Ha però consentito a molti lavoratori anziani con carriere retributive con buchi di uscire ad un età ragionevole e anche un certo ricambio generazionale. I critici dicono che per 100 usciti con quota 100 sono stati assunti solo 40 giovani. Sarà anche vero ma l’alternativa qual’era ? Nessuna. Quindi meglio poco che nulla.

Ma di cosa ci stupiamo ? Come scritto di recente, il peso dei partiti nelle scelte dell’attuale Governo è vicino allo Zero. Quindi anche in questo caso non ci sono margini di manovra per intaccare la “dittatura dei numeri” imposta da Draghi. La cosa che stupisce piuttosto è che a fronte dell’ (inutile) latrare di Salvini nessuno abbia speso anche solo una parola non dico per difendere quota 100, ma almeno per trovare risorse per favorire il necessario ricambio generazionale.
Silenzio dei 5 Stelle che avevano a suo tempo completamente condiviso il provvedimento, con un’acredine verso la Fornero persino peggiore della Lega.
Silenzio del PD che ormai anche su questo tema difende i diritti dei borghesi dei Parioli che hanno le pensioni integrative.
Silenzio anche dei fuoriusciti di Articolo 1 – MDP che si stanno ormai appiattendo sulle posizioni del PD, sperando forse di essere riaccolti in seno.
Forza Italia – o meglio i suoi ministri – in costante fase di adorazione del vate Draghi, non osano nemmeno pensare a qualcosa di diverso.
Resta dall’opposizione il partito della Meloni, Fratelli d’Italia che contrastando da sola il ritorno della Legge Fornero anche in questa occasione drenerà un bel po’ di voti alla Lega (gli altri finiranno nel calderone dell’astensionismo).

Apriamo una breve parentesi sulla mancata partecipazione al voto che si è vista in maniera evidente alle recenti Amminsitrative. E’ il segnale sempre più forte che una parte impoortante del paese non si riconosce più nel sistema dei partiti. E’ il segnale di un malcontento sociale diffuso che si manifesta esteriormente con le proteste contro Il Green Pass ma che ha radici più profonde. Si tratta di un fenomeno che incrocia trasversalmente tutte le classi sociali.

Ci sono persone giovani ed adulte di culture medio-alta he avevano sperato in un rinnovamento della politica e avevano affidato questa speranza ai 5 Stelle. Si scontrano ora con un Movimento senza identità, tenuto a galla dal consenso personale di Conte, peraltro portatore di valori e linea politica drasticamente diverse da quelle originarie dei 5 Stelle. Se Conte mollasse i 5 Stelle si sfalderebbero nel giro di qualche mese.
Ci sono persone di livello culturale medio-basso, operai, piccoli imprenditori, casalinghe alla ricerca del Salvatore, dell’uomo simbolo che li portasse al riscatto economico e sociale. Quest’uomo doveva essere Salvini, che ha raggiunto negli scorsi anni picchi di idolatria imbarazzanti. Fiumi di consensi sui social, alimentati dalle performance da uono duro nei confronti dei migranti lasciati a arrostire in mezzo al Mediterraneo e da uomo di mondo che ballava con le cubiste al Papeete.
Ma ora la festa è finita e la storia presenta il conto. I sondaggi più benevoli danno la Lega al 19%, già dietro sia a FDI che al PD. Non bisogna essere degli indovini per immaginare che con l’ormai sicuro ritorno alla Legge Fornero (nel 2024) sancito dalla prossima legge di Bilancio, le intenzioni di voto per la Lega scenderanno ulteriormente, arrivando a breve al livello delle elezioni del 2018 (17,4%).

Resta solo un dubbio: Salvini verrà defenestrato dai suoi, oppure troverà prima una via di (poco onorevole) fuga ?

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