Analisi e ricerche di mercato

Published on Dicembre 7th, 2021 | by Redazione MG News

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Una prateria verde da popolare

Ho la netta sensazione – corroborata da analisi e dati – che vi sia un enorme spazio nella società e nella politica per un movimento ambientalista con un programma autenticamente innovatore che coinvolga e rivoluzioni tutti i settori, agricoltura, industria, energia, trasporti. E che punti su una educazione radicalmente diversa a partire da bambini e ragazzi. Per un processo di transizione vero, guidato dal basso.


Lo spunto viene da un recente sondaggio Quorum/Youtrend per SkyTG24  che ha interrogato un campione su tutta una serie di tematiche di attualità (Quirinale, Green Pass, fiducia nei leader, etc). Come ultimo dato c’è un classico sondaggio sulle intenzioni di voto. Direte voi che cosa ha di strano e diverso dai molti altri sondaggi che vengono sputati settimanalmente da vari istituti di ricerca ? In primis da l’impressione di essere più centrato sulla valutazione di alcuni fenomeni/trend. Come ad esempio la discesa della Lega che sta sotto il 18%. O come la stima sul peso politico del movimento di Calenda (2,5% molto più realistico del 4% ed oltre stimato da altri istituti, forse un po’ troppo “romanocentrici”).
Ma il dato più significativo è secondo me la valutazione – realistica – del peso politico dei Verdi: 2,8%. Ovvevo un consenso elettorale “teorico” di una forza che non esiste in Parlamento e nella società ha una rappresentanza che definire frammentata ed invisibile è essere molto ottimisti.

Si percepisce che qualcosa di importante si sta muovendo ascoltando le persone, leggendo quello che viene scritto sui social o sui blog e anche facendo riferimento ad analisi strutturate. Citiamo solo a titolo di esempio l’ Osservatorio Lifegate sui comportamenti e gli stili di vita degli italiani, visti in un ottica di sostenibilità.
Un solo dato riassume cosa sta succedendo nella società italiana in questi ultimi anni in relazione alle problematiche ambientali (e sociali correlate). In soli 5 anni (dal 2015 al 2020) la percentuale di popolazione italiana che si dichiara “impegnata, appassionata, coinvolta” su questo fronte è passata dal 18% al 38%. Un aumento “mostruoso” considerando che in genere su tematiche che implicano un cambiamento culturale di medio-lungo periodo, le variazioni sono MOLTO più contenute.

Quanto sopra da un’idea di quanto spazio vi sia, nella società e di conseguenza nella rappresentanza politica, per un movimento autenticamente e concretamente ambientalista in Italia.
La sensibilità nei confronti del cambiamento climatico e delle sue conseguenze quotidianamente percepibili da tutti, sta accelerando ulteriormente questa tendenza per cui oggi probabilmente quel dato del 38% del 2020 è sottostimato.

Mentre i principali partiti rappresentati in Parlamento si stanno affannando ed accalcando al Centro (centro di cosa poi???), come discusso in un recente articolo da noi pubblicato, e contemporaneamente escono dai sarcofagi della politica personaggi come Mastella che vogliono rifondare un fantomatico Grande centro, non si osserva quello che sta realmente accadendo nella società e quali sono i timori (e le speranze) veri delle persone.
Esistono già nella società un grande numero di associazioni, movimenti che partendo dal basso stanno agendo concretamente per costruire uno stile di vita diverso, per salvaguardare le città, il territorio dai rifiuti, dall’incuria e dall’ abbandono. Gli esempi sono infiniti e solo per avere un’idea di cosa si sta muovendo a livello carsico dal basso, si navighi con un un po’ di attenzione il sito Italiachecambia.org.

Oserei spingermi oltre e dire che esiste già nel Paese una serie di ammnistratori locali che hanno già fatto passi da gigante nella direzione della costruzione di comunità più sostenibili e solidali. Su tutti voglio citare l’Associazione dei Comuni virtuosi, che da più di 15 anni mette in pratica e diffonde interventi concreti in favore dei propri cittadini e territori. Ne abbiamo parlato di recente con il fondatore Marco Boschini.

E vi sono poi personaggi politici giovani anche di livello nazionale, tra questi molte donne, che hanno già dimostrato di saper costruire interventi legislativi ed azioni che vanno nella direzione di cambiare concretamente la politica nei confronti delle comunità locali.
E tutto questo a prescindere dall’appartenenza a questo o quel raggruppamento politico. In questo momento trovo che mettere dei limiti “partitici” ad un’opera che deve essere fatta con urgenza, competenza, passione e senso della comunità sia una cosa anacronistica che nel vissuto di tante, tantissime persone non ha più senso di esistere.
Faccio alcuni nomi di donne: Ely Schlein, Isabella Conti, Rossella Muroni. Ma ci sono anche uomini che hanno un solido passato di ambientalismo militante e che con la loro esperienza potrebbero essere di grande aiuto in questo momento storico. Qualche nome: Angelo Bonelli, Niki Vendola, Paolo Cacciari, Gianfranco Bettin. E uomini politici giovani con una visione ampia e non asfittica come ad esempio Giuseppe Civati.
A conferma che il sistema dei partiti sta sempre più stretto anche a personalità politiche di spicco di partiti tradizionali, si pensi alla scelta di Beppe Sala Sindaco di Milano di aderire ai Verdi Europei

Rivolgo un appello a loro e ai tanti altri uomini e donne che vogliono dare una scossa a questo asfittico sistema politico italiano in cui l’unica forza che pretendeva di rappresentare l’onda del cambiamento sta finendo nelle secche di un sistema partitico più vecchio e imbalsamato di quello della Prima Repubblica. Sto ovviamente parlando del Movimento 5 Stelle, oggi guidato da due democristiani-conservatori come Conte e il miracolato Giggino Di Maio.

Come fare per partire con questo movimento e dargli voce ?

 

 


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