Blog

Published on Giugno 14th, 2022 | by Redazione MG News

0

Referendum giustizia e amministrative i messaggi sono chiari

I referendum sulla giustizia e le elezioni amministrative di domenica hanno lanciato dei messaggi chiari. Ai partiti, al governo. C’è qualcosa che non funziona più nella nostra democrazia e nel nostro sistema di rappresentanza.

Eravamo stati facili profeti in un recente post a prevedere un insuccesso per i referendum sulla giustizia. C’erano tutte le premesse del fallimento, non ultima il disinteresse in primis di coloro che i referendum avevano promosso e in particolare la Lega. Ma ovviamente non solo. I più avveduti giuristi e magistrati avevano già detto in anticipo che era assurdo far votare SI o NO a questioni così complesse come quelle della giustizia. Ma il flop di questa consultazione è andato oltre…le più rosee aspettative (in senso ironico) con l’affluenza al 21% record negativo assoluto. Valutiamo questo risultato assieme alla bassa affluenza anche per le elezioni amministrative che è stata del 54,7% quasi 6 punti in meno rispetto al 2017.

I discorsi che vengono fatti per giustificare l’astensione sono più meno quelli che si sentono sempre e sono dei luoghi comuni come “disaffezione dalla politica”, “crisi dei partiti”, etc etc. Ma usare luoghi comuni è il miglior sistema per non affrontare il problema che è molto profondo e si è arricchito di complicazioni non da poco in questi ultimi anni e cerchiamo di capire perchè.

  • Come scritto in un recente articolo i partiti non sono in grado di affrontare, anche per loro debolezza interna, i complessi problemi che oggi non solo l’Italia ma l’Europa ed il Mondo intero si trovano di fronte (pandemie, guerre, crisi alimentari, cambiamento climatico, flussi migratori, etc) che sono tutti strettamente correlati tra loro e richiedono approcci sempre più globali (seguiti da azioni locali)
  • Che fiducia ci può essere in un sistema di rappresentanza che negli ultimi anni non ha mai eletto un presidente del consiglio espressione della volontà popolare ? E che addirittura nell’ultimo anno e mezzo ha totalmente delegato questo ruolo ad un presunto “salvatore della patria” ?
  • E’ sempre meno sopportabile da parte dell’opinione pubblica politici che passano il loro tempo a pavoneggiarsi nei social o a litigare nei talk show mentre molte persone fanno fatica a fare due pasti al giorno. Per non parlare del disagio sociale e psicologico aumentato in modo esponenziale in quest’ultimo periodo, disagio che non trova risposta da parte delle istituzioni. Tanto per fare un esempio, sapete che ci sono molti centri di salute mentale che non hanno nemmeno lo psicologo ? Per cui se stai di merda e non hai i soldi per pagarti un professionista privato, sei senza aiuto

Mi fermo qui, penso sia sufficiente. Se poi vogliamo divertirci a dissertare sul teatrino dei partiti a cui tanti giornalisti e commentatori italiani ancora tanto si appassionano (Mentana tanto per dirne uno), possiamo cercare di interpretare alcuni dati emersi da queste elezioni amministrative.

  • La Lega è in una situazione di grave debacle e la cosa più preoccupante per loro è che i peggiori segnali vengono dal nord dove in quasi tutte le città in cui si è votato le liste di FDI hanno la hanno superata come voti. Come abbiamo più volte scritto, cosa aspettano i dirigenti leghisti (se esistono…) a porsi un problema di cambio al vertice ?
  • Il Movimento 5 Stelle si è presentato in pochissimi comuni e dove si è presentato ha raccolto dei consensi molto modesti. Quello che appare chiaro è che non hanno praticamente più base territoriale. Al disfacimento del sistema dei Meet-Up non è seguita una organizzazione che consentisse di costruire dei gruppi di attivisti locali. Al momento l’M5S sta in piedi a livello di sondaggi (è al 13% in forte calo ma comunque ancora significativo) grazie al credito personale di cui gode Conte. A questo punto forse è da valutare in chiave di marketing se non sia più conveniente per l’M5S presentarsi come Lista Conte.
  • Il Partito democratico tiene soprattutto grazie alle capacità dei candidati espressi dalle coalizioni di centro sinistra (non solo dal PD) in molte realtà locali. Basta pensare a Padova con Giordani, a Parma con Guerra, a Verona con Tommasi e in altre realtà. In questo caso è la qualità delle persone a portare su il consenso.
  • Per quanto riguarda i partitini di centro c’è già chi canta vittoria, parlando addirittura di “nuovo polo che vale almeno il 10% a livello nazionale“. Ma si tratta di valutazioni assolutamente premature e incaute perchè questi successi (parziali) sono legati al sostegno a candidati locali di qualità.

Io continuo a sostenere che per affrontare ciò che ci aspetta nel futuro servano forze nuove non legate ai sistemi dei partiti, magari anche in parte supportate da questi, ma che esprimano una politica coraggiosa, fuori dagli schemi e dalle ideologie, che si focalizzi da un lato sulle emergenze (che stanno diventando problemi strutturali) e dall’altro su un modello di sviluppo diverso, fuori dagli schemi logori e suicidi del capitalismo finanziario.

 

MARCO DE ALBERTI

 

 

Tags: , , , ,


About the Author



Torna su ↑